Perché dovresti valutare la business continuity consulting per scongiurare un fermo dell’azienda

La rapidità con cui un’azienda riesce a riprendersi da un “disastro” dipende da quanto bene ha saputo pianificare le sue risorse economiche ed organizzative.

Destinare tempo e denaro per la redazione e l’aggiornamento di un business continuity plan affidandone la gestione ad esperti IT è, oggigiorno, un fattore chiave nella gestione dell’emergenza e della continuità aziendale.

A fronte di un eventuale breach (dall’inglese letteralmente, “violazione” e “infrazione”) un’azienda, piccola o grande che sia, si troverebbe ad affrontare ingenti costi derivanti da un fermo operativo, costi legati ad eventuali sanzioni e costi derivanti da danni alla reputazione.

Ne consegue che concentrarsi sempre e solo sulla protezione dalle minacce non sia l’unica e più saggia strada da intraprendere ma che sia altrettanto utile investire in piani che riescano a coprire eventuali attacchi hacker o danni derivanti da errore umano.

In questo articolo tratteremo la business continuity consulting e forniremo alcuni consigli per un business continuity management efficace.

Quanto costa il fermo dell’azienda

In ogni azienda vengono fatti ogni anno investimenti in risorse materiali, macchinari e risorse umane. Se viene redatto un bilancio si terrà conto dei costi fissi e si farà una stima di quelli variabili. Il tutto, però, partendo da uno specifico punto di vista: si considereranno solo costi ed investimenti prevedibili.

Nelle PMI quello che manca di solito è il budget destinato agli imprevisti, che è ben diverso da un fondo rischi e oneri: la definizione dei fondi di rischio parte dalla stima che si fa in sede di redazione del bilancio, delle probabilità che un evento accada e della vastità dell’impatto del suo verificarsi. Quindi anche in questo caso persiste un elemento di “prevedibilità”, di rischio calcolato e di consapevolezza di ciò che potrebbe accadere.
Purtroppo, però, non tutti i “rischi” sono prevedibili.

Quali sono oggi i motivi per ipotizzare un fermo dell’azienda?

Oggigiorno sicuramente i problemi che causano più frequentemente un fermo dell’azienda sono quelli di natura informatica, ad esempio:

una o più componenti hardware cessano di funzionare;
un ransomware mette fuori uso i pc e infetta la rete aziendale;
un disastro naturale mette fuori uso device, server e infrastrutture.

Una o più delle situazioni sopra elencate comportano sicuramente il blocco dell’azienda con conseguenze sia dirette che indirette sui costi: se togliamo l’IT ad un’azienda, avremo seriamente compromesso la sua sopravvivenza.

È facile dedurre che come costo diretto avremo un mancato fatturato, mentre rispetto i costi indiretti le cose si complicano ulteriormente poiché nella totalità dei casi subentreranno:

Penali per non aver rispettato termini di consegna;
Sanzioni per non aver protetto i miei sistemi informativi con eventuale perdita di dati sensibili:
Sanzioni in caso di perdita o distruzione di documentazione contabile;
Danno di immagine;
Costi fissi come stipendi, affitto, utenze.

Tutti i costi elencati hanno come conseguenza ultima quella di andare ad erodere la cosa più importante per un’azienda, ossia il margine.

La soluzione è nel business continuity plan

Un business continuity plan consiste in una pianificazione strategica volta a garantire la continuità delle operazioni aziendali anche in caso di blocco o compromissione dell’infrastruttura informatica. Grazie ad un piano di business continuity è possibile ripristinare dati e applicazioni in situazioni di emergenza [approfondisci la tematica nel nostro articolo ]

Tre componenti chiave di un piano di continuità aziendale

  1. Affidarsi a partner qualificati e con esperienza
    La complessità, l’importanza e la necessità di prestazioni affidabili rendono lo sviluppo e la definizione di un business continuity plan un aspetto da affidare solo a personale dedicato e qualificato.
  2. Attenzione alle procedure di recupero
    La procedura di ripristino è quella parte del Business Continuity Plan che delinea le strategie per la funzionalità aziendale. Questa strategia dovrebbe identificare e dare priorità alle risorse aziendali vitali come le apparecchiature, sistema IT e dati.
  3. Backup dei dati
    Le statistiche mostrano che circa il 23% delle organizzazioni vittime di attacchi informatici perde operatività a causa della perdita di dati. È necessario quindi impostare una strategia di backup adeguata e personalizzata all’interno di un Business Continuity Plan.

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